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venerdì 11 maggio 2012

Il rito Anglicano

In Inghilterra, la forma più praticata di Cristianesimo è l’Anglicanesimo.

La cerimonia secondo il rito anglicano è simile a quella cattolica. Le differenze riguardano i  documenti da presentare, in quanto un matrimonio cattolico si può celebrare solo se gli sposi hanno ricevuto i sacramenti del battesimo e della cresima, mentre così non avviene nel caso del matrimonio anglicano.  
Gli sposi contattano il parroco per organizzare la cerimonia e fare le pubblicazioni. Mentre in Italia le pubblicazioni vengono esposte in una bacheca in chiesa, in Inghilterra vengono lette ad alta voce tre mesi prima del matrimonio, in tre domeniche consecutive, ed è considerato di cattivo auspicio per gli sposi essere presenti alla lettura.

Il matrimonio anglicano ha un cerimoniale rigido e particolarmente suggestivo, dove ognuno gioca la propria parte nei modi e nei tempi previsti dal copione.
Per questo è molto comune far organizzare tutto ad un cerimoniere esperto e non lasciare agli sposi questa incombenza.

I cerimonieri si presentano in chiesa 45 minuti prima della cerimonia e accolgono gli invitati.

Lo sposo arriva mezz’ora prima della cerimonia, accompagnato dal suo testimone che, di regola, è anche il suo migliore amico.
Spesso i testimoni, sia di lei che di lui sono tutti vestiti uguali tra loro come un’ unica squadra che supporta il proprio candidato.
La tradizione vuole che l’ultima a prendere posto a sedere, prima che la cerimonia inizi, sia la madre della sposa. Quando tutti sono seduti, l’organo inizia a suonare.

Arriva quindi la sposa, con il volto velato e scortata dal padre alla sua destra. La sposa è seguita dalle damigelle d’onore e dal paggio. Spesso il corteo è preceduto da una bambina vestita da fata, chiamata flower girl, che lascia dietro di sé un tappeto di petali di fiori, mentre un bambino, chiamato ring-bearer, porta gli anelli su un piccolo cuscino.
Viene intonato il primo inno religioso. Il pastore, il clergyman, annuncia ai presenti lo scopo della cerimonia e sollecita eventuali oppositori alle nozze a «parlare ora o tacere per sempre»  

Il padre della sposa, allora, lascia la fanciulla al pastore e questi pone la mano destra di lei nella mano destra dello sposo. Segue la benedizione e lo scambio degli anelli, lo scambio delle promesse nuziali – prima lui, poi lei – che spesso non seguono regole precise ma sono discorsi nati dalle emozioni degli sposi stessi.
A questo punto il pastore dichiara gli sposi marito e moglie secondo la Legge di Dio.
Affinchè essi siano tali anche secondo la Common Law, cioè la legge civile, è necessaria la firma dei documenti matrimoniali, che avviene subito dopo in sagrestia e che, di fatto, conclude la cerimonia, tra un breve sermone e qualche altro inno. La coppia lascia allora la chiesa, lei al braccio destro di lui, abbagliata dai flash dei fotografi, seguita dagli invitati in processione e accompagnata dalle note della marcia trionfale intonate dall’organo.

L’alternativa al matrimonio si chiama Commitment Ceremony, cioè cerimonia di impegno, e riguarda quelle coppie che desiderano comunque dichiarare pubblicamente il proprio impegno reciproco per la vita.
Ogni cerimonia è unica: è la coppia infatti a scegliere le parole, le letture e i testi. Si tiene di fronte a un celebrante nelle sedi dell’autorità locale o in altre sedi concordate e può prevedere anche lo scambio di anelli.

Gli eterni innamorati, quelli che non si accontentano di pronunciare il fatidico "I will" una volta sola, possono rinnovare le promesse nuziali in una cerimonia unica e personalizzata che si chiama  Renewal of Marriage Vows, adatta a qualsiasi coppia di sposi e in qualunque momento del matrimonio. Questa cerimonia spesso si associa ad anniversari speciali, sentiti come veri e propri traguardi nella vita a due, oppure viene scelta per suggellare la ritrovata armonia dopo un periodo burrascoso.
La cerimonia in sé non dura più di un quarto d’ora e si svolge di fronte a un celebrante, che può essere un pastore protestante, un sacerdote o un laico, a discrezione degli sposi.

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