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mercoledì 9 maggio 2012

Il Matrimonio Indiano

L'India è una nazione dalle mille sfaccettature, miscuglio di tante lingue, religioni e tradizioni culturali. Le usanze variano a seconda della religione di appartenenza, della regione e dell'appartenenza etnica.
In India il matrimonio è considerato un atto sacro, effettuato di fronte agli dei e non può essere dissolto, infatti in Tamil, la lingua del Tamil Nadu, la parola divorzio non esiste.
Secondo i Veda la vita degli Indù è scandita da tappe necessarie e dopo aver compiuto lo stadio di studente, l'uomo deve passare alla seconda tappa, quella di padrone di casa, Grihastha. Il matrimonio è una unione indissolubile non solo tra gli sposi, ma anche tra le due famiglie degli stessi.
In passato gli sposi si vedevano solamente durante la cerimonia, oggi invece lo sposo si reca prima a casa della sposa. Quando è possibile va in macchina o a cavallo, in segno di potere, diversamente a piedi, se è povero. La donna si impegna a preparare i dolci più buoni a base di miele, burro fuso, banane e riso per accoglierlo nel migliore dei modi.
Il matrimonio combinato è un caposaldo della cultura indiana: si tratta, nella quasi totalità (95%), di matrimoni organizzati dalle famiglie. E' obbligo morale dei genitori prepararsi mentalmente e finanziariamente per compiere correttamente il precetto di accasare i figli, quando l'età adatta si avvicina. Si comincia allora a cercare un partner ideale considerando diversi fattori come: casta, credo, quadro astrale di nascita, stato sociale ed economico della famiglia.

La famiglia deve pagare un prezzo per la sposa o per lo sposo in base alle qualità e al titolo di studio, ma soprattutto, per gli indiani non è necessario che la donna abbia titolo di studio, per non aumentare la competizione con il marito.

Tradizionalmente i costi della festa di nozze sono a carico della famiglia della sposa, che viene dotata di importante corredo di gioielli e regali vari per impressionare favorevolmente i futuri suoceri.
Il giorno del matrimonio è fissato in accordo con il calendario religioso e la stessa compatibilità astrologica: ci sono giorni e orari particolarmente propizi in cui molti matrimoni vengono celebrati e periodi dell’anno come il mese di maggio considerati non particolarmente propizi ad unioni durevoli e armoniose.

E' sempre la nonna paterna ad annunciare il matrimonio: la partecipazione inviata ha un cordoncino dorato legato in fondo da un fiocchetto rosso simbolo di buon augurio. La prima facciata della partecipazione è simile a una miniatura incisa in oro e polvere rossa, e rappresenta una scena di matrimonio.

I festeggiamenti per il matrimonio incominciano ben prima del matrimonio vero e proprio, e possono durare a lungo, anche settimane, con scambi di doni e visite ripetute tra le due famiglie. I primi festeggiamenti sono in occasione del fidanzamento, circa due mesi prima del matrimonio, e proseguono poi dopo il ricevimento e la cerimonia stessa con i festeggiamenti per l’accoglienza della sposa nella sua nuova casa, che spesso è quella dello sposo.

Il matrimonio indù prevede diverse tappe, in una cerimonia unica e coloratissima e festeggiamenti che durano giorni.

I riti matrimoniali sono tanti e cambiano secondo la zona e la casta di appartenenza degli sposi.

15 giorni prima del matrimonio viene organizzata una Puja Barni Bandwana (sorta di altare di fronte al quale si prega e si fanno delle offerte) in onore di Ganesh, per rimuovere ogni possibile ostacolo. La Puja è mantenuta per tutti i 15 giorni fino al matrimonio.

La mamara è invece la cerimonia durante la quale lo zio dello sposo o della sposa va a casa dello sposo/sposa e porta in dono gli abiti che la famiglia indosserà il giorno del matrimonio.

Sanget Sandia è un intrattenimento musicale serale organizzato dalla famiglia della sposa con spettacolo durante il quale gli sposi vengono presentati a tutti i membri della famiglia.

Segue poi la cerimonia del Tiak durante la quale con la polvere rossa di tamarindo gli uomini della famiglia della sposa fanno un segno sulla fronte dello sposo come buon augurio, vengono poi dati allo sposo e alla sua famiglia dei regali con la richiesta di prendersi cura della sposa successivamente.

Un rituale molto seguito nelle celebrazioni è il Mehndi, che la futura sposa tiene la sera prima delle nozze. E’ una sorta di addio al nubilato a cui sono invitate le amiche più care e le donne più vicine alle famiglie, che si decorano mani e piedi con tatuaggi fatti con l'henné. I disegni più elaborati, da cui prende il nome la festa, sono naturalmente riservati alla sposa, e sembrano dei raffinati merletti, che possono arrivare a ricoprire anche la schiena e le braccia.

La mattina del grande giorno, invece, gli sposi vengono massaggiati, nelle rispettive residenze, con unguenti profumati e con polvere di zafferano, quindi detersi al canto di mantra propiziatori.

Un Mandapa, un grande gazebo preparato per ripararli dal caldo, viene montato e decorato con fiori nel luogo dove si celebrerà il matrimonio.

Un fuoco viene acceso sotto il Mandapa a testimone dei voti degli sposi. Comincia la lunga cerimonia di origine vedica, ove ogni aspetto della futura vita matrimoniale verrà rappresentato.

I ricevimenti possono essere grandiosi anche per le famiglie meno abbienti, in quanto il matrimonio è la più importante cerimonia per gli indiani: il suo fasto simboleggia lo status sociale della famiglia. La famiglia spende il doppio del suo salario annuale quando si tratta di sposare una figlia, tra ricevimento, dote e regali. e per questo si possono indebitare per anni. La cerimonia in sé non è particolarmente lunga ed è fissata in un orario particolarmente propizio, di solito molto presto al mattino.

Lo sposo arriva alla cerimonia in processione, nell'Ovest del paese spesso a cavallo, accompagnato da familiari e amici, ed essi sono accolti dagli invitati della sposa.

E' sempre lo sposo che va dalla sposa: egli orna l'auto di tante luci, fiori, ed in alto vi fissa l'immagine del Dio e della Dea a cui è devoto; alla stessa maniera anche il cavallo deve essere bardato con drappi di seta coloratissimi, fiori ed altri finimenti. Lo sposo è vestito di bianco, porta al collo grandi ghirlande di fiori, è sempre sbarbato e viene bagnato in viso con latte e acqua; dai capelli gli scende sulla fronte un ornamento d'argento che si posa tra le due sopracciglia. La sposa invece indossa un sahari bianco o di altro colore, finissimo, di "toussour" di seta con bordi in oro; è ricoperta di moniti in oro che fanno parte della sua dote. Dai capelli le scendono ornamenti, sempre in oro, sulla fronte; pure lei ha ghirlande di fiori al collo.

Il rito nuziale è celebrato da un monaco, sacerdote brahmano, che invoca la benedizione di Dio sugli sposi su un altare protetto da un baldacchino decorato di fiori.

Vengono scambiate ghirlande di fiori anche tra gli sposi, la sposa offre yoghurt e miele allo sposo, si offrono noci di cocco, petali di fiori, burro chiarificato e si formulano le promesse di rito.

Le sacre scritture distinguono otto forme di matrimonio. In genere viene acceso il fuoco sacro davanti al quale vengono fatti i consueti sacrifici e vicino al quale sono posti un vaso d'acqua e una pietra. Il fuoco, simbolo del Dio Honi, è il testimone principale del legame coniugale.

Kanya Danam: il padre della sposa dichiara che la sposa è effettivamente sua figlia e la dona allo sposo, dopo che questi promette di assistere la ragazza nella realizzazione dei tre sacri scopi matrimoniali, Dharma, Artha e Kama. Lo sposo ripete tre volte la promessa.

Vivaaha: Il Sacerdote lega il lembo finale del Sari della sposa al bordo camicia dello sposo o della sua sciarpa di gala, in un nodo. Gli sposi si scambiano anelli e ghirlande, si prendono per mano e gettano offerte rituali, Samagree, nel fuoco sacro invocando benedizioni sulla loro unione.

Agni Parinaya: Gli sposi per mano camminano 3 volte intorno al fuoco sacro recitando inni vedici per la prosperità, la fortuna e la fedeltà della coppia. Si toccano mutuamente all'altezza del cuore o sul capo, pregando per l'unione delle loro menti e dei loro cuori. L'intero rito è ripetuto altre due volte.

Asmarohana: Al termine di ogni giro intorno al fuoco, lo sposo sale su di una pietra apposita o una piccola pedana, recitando una preghiera per la fermezza della loro unione, al termine della quale la sposa appoggia la punta del piede destro sulla stessa pietra.

Saptapadi: La parte principale e centrale del rito, i sette passi. Gli sposi compiono insieme sette passi intorno al fuoco sacro o lungo un percorso segnato da sette mucchietti di riso, fiori e altri simboli di prosperità sui quali procederà la sposa, ed ad ogni passo reciteranno invocazioni e promesse per la loro futura vita coniugale. Al termine gli sposi sono marito e moglie.

Mangal Sutra Dharana: Lo sposo allaccia alla sposa un girocollo, mangalasutra, contenente i simboli di Shiva o Vishnu e che costituisce l'insegna di donna sposata, a seconda della regione aggiungendo anche gli anelli alle dita dei piedi o una fede nuziale.
In teoria andrebbe sempre portato, come la nostra fede d'oro. In altre zone, il corrispondente della fede è un bracciale o un anello da mettere al piede oppure una placca d'oro che viene messa su una collana di pietre nere.

Suhaag: Lo sposo pone una polvere rossa, Sindoor, nella scriminatura centrale dei capelli della sposa e sulla fronte, a simbolizzare la sua nuova condizione di donna sposata.
Da quel giorno la sposa avrà sempre la scriminatura dei capelli ricoperta di polvere rossa come simbolo delle donne maritate.

Aashirvaad: Quando gli sposi vengono dichiarati marito e moglie, la famiglia dello sposo offre doni alla sposa e i loro ospiti lanciano una pioggia profumata di petali di fiori verso la nuova coppia.

A questo punto iniziano i festeggiamenti veri e propri, con musica, danze e la favolosa cucina Indiana.

Durante il ricevimento gli sposi posano accanto ai gruppi di invitati per le fotografie di rito e gli invitati una volta passati sul palco sul quale gli sposi si trovano, fatta la foto e dato il regalo, vanno a mangiare in una sala adiacente dove si mangia a turno e una volta che si è finito il proprio pasto ci si alza e si va via.

Dopo il matrimonio i festeggiamenti continuano ancora per alcuni giorni. Gli sposi partono per la loro casa, spesso quella familiare del ragazzo portando con loro in un braciere il fuoco sacro di fronte al quale si sono sposati. Anticamente andava tenuto costantemente vivo. Il sacerdote pone una noce di cocco sotto la ruota della macchina o anticamente del carro o sotto lo zoccolo del cavallo e ne attende la rottura alla partenza.
Altrimenti vanno per qualche giorno a casa della sposa per incontrare nuovamente parenti e amici, prima di riprendere una vita normale. Per 3 mesi la giovane coppia vivrà "in prova" a casa dello sposo e se i rapporti tra suocera e nuora sono armoniosi i due giovani rimarranno con i genitori, nel caso contrario potranno avere una casa indipendente.

Fare il nodo o I sette passi sono in India le comuni metafore utilizzate per indicare il matrimonio, come da noi, per esempio, parlare di Fiori d'arancio.

C'è un'altra cerimonia che gli sposi devono rispettare se desiderano che il loro matrimonio risulti fecondo: il marito versa del latte, simbolo di fecondità, nelle acque del fiume Gange, mentre la moglie, con la testa ricoperta da un prezioso velo già usato dalla madre, assiste in silenzio assieme ai familiari di entrambi gli sposi. Il grano di riso viene gettato agli sposi in segno d'augurio e il movimento circolare di un fascio di luci serve per scacciare gli spiriti maligni. Fra le preghiere vengono fatti auguri per avere figli maschi e sani. Nei matrimoni dei maharayha e in quelli delle caste superiori, i parenti della sposa recano in dono vassoi contenenti banconote che sono parte della dote. I festeggiamenti del matrimonio durano di solito cinque giorni, con pranzi che coinvolgono tutti gli abitanti del villaggio.

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