La cerimonia secondo il rito anglicano
è simile a quella cattolica. Le differenze riguardano i documenti da presentare, in quanto un
matrimonio cattolico si può celebrare solo se gli sposi hanno ricevuto i
sacramenti del battesimo e della cresima, mentre così non avviene nel caso del
matrimonio anglicano.
Gli sposi contattano il parroco per
organizzare la cerimonia e fare le pubblicazioni. Mentre in Italia le
pubblicazioni vengono esposte in una bacheca in chiesa, in Inghilterra vengono
lette ad alta voce tre mesi prima del matrimonio, in tre domeniche consecutive,
ed è considerato di cattivo auspicio per gli sposi essere presenti alla
lettura.
Il matrimonio anglicano ha un
cerimoniale rigido e particolarmente suggestivo, dove ognuno gioca la propria
parte nei modi e nei tempi previsti dal copione.
Per questo è molto comune far
organizzare tutto ad un cerimoniere esperto e non lasciare agli sposi questa
incombenza.
I cerimonieri si presentano in
chiesa 45 minuti prima della cerimonia e accolgono gli invitati.
Lo sposo arriva mezz’ora prima della cerimonia, accompagnato dal suo testimone che, di regola, è anche il suo migliore amico.
Lo sposo arriva mezz’ora prima della cerimonia, accompagnato dal suo testimone che, di regola, è anche il suo migliore amico.
Spesso i testimoni, sia di lei che
di lui sono tutti vestiti uguali tra loro come un’ unica squadra che supporta
il proprio candidato.
La tradizione vuole che l’ultima a prendere posto a sedere, prima che la cerimonia inizi, sia la madre della sposa. Quando tutti sono seduti, l’organo inizia a suonare.
La tradizione vuole che l’ultima a prendere posto a sedere, prima che la cerimonia inizi, sia la madre della sposa. Quando tutti sono seduti, l’organo inizia a suonare.
Arriva quindi la sposa, con il volto
velato e scortata dal padre alla sua destra. La sposa è seguita dalle damigelle
d’onore e dal paggio. Spesso il corteo è preceduto da una bambina vestita da
fata, chiamata flower girl, che lascia dietro di sé un tappeto di petali di
fiori, mentre un bambino, chiamato ring-bearer, porta gli anelli su un piccolo
cuscino.
Viene intonato il primo inno
religioso. Il pastore, il clergyman, annuncia ai presenti lo scopo della
cerimonia e sollecita eventuali oppositori alle nozze a «parlare ora o tacere
per sempre»
Il padre della sposa, allora,
lascia la fanciulla al pastore e questi pone la mano destra di lei nella
mano destra dello sposo. Segue la benedizione e lo scambio degli anelli, lo scambio
delle promesse nuziali – prima lui, poi lei – che spesso non seguono regole
precise ma sono discorsi nati dalle emozioni degli sposi stessi.
A questo punto il pastore dichiara gli sposi marito e moglie secondo la Legge di Dio.
A questo punto il pastore dichiara gli sposi marito e moglie secondo la Legge di Dio.
Affinchè essi siano tali anche secondo
la Common Law, cioè la legge civile, è necessaria la firma dei documenti
matrimoniali, che avviene subito dopo in sagrestia e che, di fatto, conclude la
cerimonia, tra un breve sermone e qualche altro inno. La coppia lascia allora
la chiesa, lei al braccio destro di lui, abbagliata dai flash dei fotografi,
seguita dagli invitati in processione e accompagnata dalle note della marcia
trionfale intonate dall’organo.
L’alternativa al matrimonio si chiama
Commitment Ceremony, cioè cerimonia di impegno, e riguarda quelle coppie che desiderano
comunque dichiarare pubblicamente il proprio impegno reciproco per la vita.
Ogni cerimonia è unica: è la coppia
infatti a scegliere le parole, le letture e i testi. Si tiene di fronte a un
celebrante nelle sedi dell’autorità locale o in altre sedi concordate e può
prevedere anche lo scambio di anelli.
Gli eterni innamorati, quelli che
non si accontentano di pronunciare il fatidico "I will" una volta sola, possono
rinnovare le promesse nuziali in una cerimonia unica e personalizzata che si
chiama Renewal of Marriage Vows, adatta
a qualsiasi coppia di sposi e in qualunque momento del matrimonio. Questa
cerimonia spesso si associa ad anniversari speciali, sentiti come veri e propri
traguardi nella vita a due, oppure viene scelta per suggellare la ritrovata armonia
dopo un periodo burrascoso.
La cerimonia in sé non dura più di
un quarto d’ora e si svolge di fronte a un celebrante, che può essere un
pastore protestante, un sacerdote o un laico, a discrezione degli sposi.
Nessun commento:
Posta un commento